Consulenza Specialistica

Disturbi alimentari

Un approccio multidisciplinare ed integrato per i disturbi del comportamento alimentare.

DCA: Cosa sono i disturbi del comportamento alimentare?

 

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) sono patologie caratterizzate da comportamenti alimentari disfunzionali e preoccupazioni eccessive per il peso e la forma corporea, con conseguenze dannose per la salute fisica e disagio psicologico, emotivo e relazionale.

Si tratta di malattie complesse, dovute ad un insieme di cause: biologiche, psicologiche (come la bassa autostima) e socio-culturali (ad esempio la pressione sociale verso uno standard ideale di bellezza). Per questo il trattamento deve essere multidisciplinare ed integrato, con una combinazione di psicoterapia, riabilitazione nutrizionale e monitoraggio medico.

I DCA sono aumentati durante e dopo la pandemia Covid 19. Colpiscono soprattutto nell’adolescenza, ma anche bambini e adulti, soprattutto a seguito di eventi stressanti. Riguardano soprattutto le donne, ma anche gli uomini ne soffrono.

I comportamenti tipici di un disturbo dell’alimentazione sono: la diminuzione della quantità di cibo, il digiuno, le crisi bulimiche (ingerire notevoli quantità di cibo in poco tempo), il vomito, l’uso di lassativi e diuretici, un’intensa attività fisica al fine di controllare il peso.

I pensieri sul cibo sono presenti anche quando non si è seduti a tavola, ad esempio sul lavoro o a scuola e occupano gran parte della giornata. Portare a termine un compito può diventare molto difficile perché nella testa non c’è posto che per pensieri sul cibo, sulle forme corporee  e sull’intensa  paura di ingrassare.

Se ti riconosci in uno dei seguenti disturbi o conosci qualcuno che ne soffre, è importante chiedere aiuto il prima possibile: prima si affronta il problema, maggiori sono le possibilità di guarigione.

I disturbi alimentari: quali sono?

Anoressia

E’ caratterizzata dall’intensa paura di ingrassare e dal conseguente rifiuto del cibo, e/o da selettività del cibo (eliminazione di pasta, di pane, di pizza, condimenti, formaggi e alimenti ritenuti molto calorici), con un peso corporeo eccessivamente basso o una rapida diminuzione del proprio peso.

Il cibo diventa il sintomo di un disagio più profondo, che richiede di essere accolto ed elaborato attraverso un lavoro sui pensieri e le emozioni sottostanti. Il disturbo dà l’illusione di risolvere i problemi di autostima, controllo e perfezionismo, ma il prezzo da pagare è molto elevato: pensieri ossessivi, problemi fisici anche gravi, riduzione delle relazioni sociali, conflitti familiari, stanchezza, restrizione degli interessi.

Se ti riconosci in queste caratteristiche, o pensi che un tuo familiare ne soffre, il primo passo fondamentale è chiedere aiuto.

BED – Binge Eating Disorder

Il Binge Eating Disorder, disturbo da alimentazione incontrollata, è caratterizzato da abbuffate, associate a uno o più dei seguenti sintomi: sensazione di perdita di controllo, mangiare fino a sentirsi spiacevolmente pieni, mangiare di nascosto, mangiare molto velocemente, mangiare molto anche se non ci si sente fisicamente affamati.

Spesso le abbuffate nascono dal tentativo di bloccare emozioni spiacevoli come noia, tristezza, rabbia, stress.

Dopo un momentaneo benessere, tuttavia, in seguito alle abbuffate, aumentano le emozioni spiacevoli come colpa e vergogna, e le sensazioni di inadeguatezza. Per questo il solo approccio nutrizionale non è sufficiente: è fondamentale un lavoro che miri a trovare strategie adeguate di gestione delle emozioni.

NES – Night Eating Syndrome

La Night Eating Syndrome, sindrome da alimentazione notturna, è caratterizzata da abbuffate nelle ore notturne. Spesso avvengono restrizioni nell’alimentazione diurna, causando un circolo vizioso nel ciclo dell’alimentazione, oltre che problemi legati al sonno.

Tutto questo influisce negativamente sulla qualità di vita. L’obiettivo del trattamento è ristabilire un equilibrio a livello nutrizionale, psicologico e organico.

Bulimia

E’ caratterizzata dalla presenza di abbuffate, alternate a comportamenti di compenso (tra cui restrizione calorica, vomito, attività fisica eccessiva, uso di lassativi e diuretici).

Se mangi grandi quantità di cibo, anche se non ti senti affamato, se hai la sensazione di perdere il controllo, provi disagio, senso di colpa e vergogna, se utilizzi il cibo come modalità per non sentire le emozioni e bloccare i pensieri, ricorda che è sempre possibile imparare a gestire le tue difficoltà in modo funzionale e ritrovare la serenità.

Obesità infantile

Particolare attenzione bisogna prestare al trattamento dell’obesità in età evolutiva: le diete prescrittive risultano non solo inefficaci a lungo termine, ma anche dannose e pericolose, aumentando il rischio di sviluppare disturbi alimentari in adolescenza.

L’approccio più efficace è quello che mira alla regolazione della crescita ponderale, attraverso la promozione di comportamenti alimentari sani e modificazioni dello stile di vita.

L’obiettivo è rendere il bambino/l’adolescente autonomo e responsabile, consapevole delle scelte che fa, dandogli strumenti che permettano di gestirsi da sé, con l’aiuto della famiglia.

Per questo è fondamentale il coinvolgimento della famiglia: è qui che si apprendono le abitudini, anche in campo alimentare, ed è qui che spesso avvengono dei veri e propri conflitti intorno al cibo.

Un’attenzione particolare va data alle problematiche psicologiche legate al sovrappeso: la gestione del rapporto con gli altri, in particolare delle prese in giro che spesso si accompagnano allo stigma verso l’obesità, con conseguenze pesanti in termini di insicurezza e bassa autostima.

Aiutare i bambini a difendersi in modo adeguato è fondamentale per il loro benessere psicologico, attuale e futuro!

Obesità

Il trattamento dell’obesità consiste nella riduzione del peso corporeo, seguendo un’alimentazione corretta ed effettuando un regolare programma di attività fisica.

Il supporto psicologico può essere efficace, non solo per perdere peso, ma anche per la fase di mantenimento.

In particolare, l’utilizzo di tecniche di mindful eating aiuta a diventare consapevoli di pensieri e comportamenti alla base delle scelte alimentari che compiamo ogni giorno, in modo da orientarli verso abitudini alimentari sane, con un effetto positivo sul peso.

Le seguenti abilità si possono apprendere e permettono di perdere peso più facilmente e di mantenere il peso a lungo termine:

  • Imparare a distinguere la fame biologica da quella emotiva;
  • gestire l’impulso a mangiare, sostituendolo con scelte consapevoli;
  • imparare a non utilizzare il cibo per gestire le emozioni;
  • modificare certe abitudini che portano a ricorrere al cibo anche quando non si ha fame;
  • imparare a controllare il cibo, anziché farsi controllare da esso.

Vigoressia

Quando avere un fisico muscoloso diventa un’ossessione. In questo disturbo la persona si percepisce come sempre troppo esile.

Se allenarti per avere un tono muscolare sempre più sviluppato diventa un pensiero pervasivo, se ti sottoponi ad allenamenti estenuanti, se l’esercizio fisico diventa fonte di stress e insoddisfazione, anziché di piacere e benessere, potresti soffrire di questo disturbo.

Ortoressia

Quando mangiare sano si trasforma in ossessione. In questo disturbo, a prevalenza maschile, ciò che preoccupa non è la quantità, ma la qualità e la tipologia dei cibi.

Viene pianificata in modo meticoloso la spesa ed eliminati dalla propria dieta i cibi ritenuti pericolosi, fino a rinunciare a pranzi e cene con amici. Se sei una persona estremamente attenta all’alimentazione, potresti soffrire di questo disturbo.

L’approccio Mindful Eating

Un importante servizio che offriamo è l’applicazione del protocollo MB-EAT: Mindfulness Based Eating Awareness Training: Training di consapevolezza alimentare basato sulla mindfulness. Il protocollo ha l’obiettivo di aumentare la consapevolezza relativa all’alimentazione, contribuendo a regolare il rapporto con il cibo.

Il protocollo consiste in esercizi di alimentazione consapevole; può essere individuale o in gruppo. Il protocollo prevede 9 incontri di un’ora o un’ora e mezza in cui imparerai a:

  • distinguere gli stimoli fisiologici di fame dagli stimoli emotivi che spingono a mangiare e gestirli in modo appropriato;
  • esplorare i motivi che ci spingono a mangiare, favorendo l’autoregolazione;
  • mangiare in modo consapevole;
  • controllare l’impulsività;
  • accettare le emozioni e gestirle, riducendo l’impulsività;
  • sviluppare un rapporto sano con il cibo.

Un protocollo scientificamente validato ed efficace

Il protocollo MB-EAT è stato adattato al contesto italiano e validato scientificamente: gli studi dimostrano che, se utilizzato in psicoterapia, anche 4 mesi successivamente al termine del protocollo, il 95% degli individui affetti da abbuffate non soddisfa più i criteri del disturbo alimentare.

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