Una nuova concezione di dieta alimentare

E’ sempre più superato il concetto di dieta intesa come schema prescritto di indicazioni da seguire.
Perdere peso è un obiettivo importante ai fini della salute e del benessere, e coinvolge l’intera persona. Una parte importante di un percorso volto a perdere peso deve comprendere anche un lavoro sulla motivazione, sull’impostazione di un corretto atteggiamento mentale, sull’insegnamento delle strategie di gestione delle situazioni che portano a mangiare, sul riconoscimento degli stimoli della fame e delle voglie di cibo e sulla gestione della fame emotiva.
La dieta classicamente intesa non dà risultati a lungo termine, non si può vivere una vita intera a dieta e i chili persi vengono recuperati! Anzi spesso si assiste ad un’alternanza di tentativi di perdere peso e fallimenti, il famoso effetto yo-yo che si riflette sulle continue oscillazioni di peso.

La dieta come processo di cambiamento

La dieta va intesa allora come la ricerca di un proprio equilibrio alimentare, basato sulla conoscenza di sé e delle proprie esigenze.
Per dieta non si intende nemmeno che alcuni cibi si possono mangiare e altri no: raggiungere il proprio equilibrio significa accettare che tutti i cibi fanno bene, nessuno escluso, basta conoscere la frequenza e quantità corrette per sé.
E’ utile quindi pensare alla dieta come ad un più ampio processo di cambiamento, che sposti l’attenzione dai chilogrammi alla conoscenza e accettazione di sé. Il paradosso della dieta porta la persona infatti a sentirsi in uno stato di deprivazione: basta sapersi a dieta per desiderare di più il cibo. Se invece si intende il percorso di perdita di peso come un percorso di apprendimento di sane abitudini alimentari, il senso di deprivazione verrà meno e questo favorirà il percorso. La perdita di peso non è più allora l’obiettivo ed il focus principale, ma solo la conseguenza di scelte alimentari man mano sempre più autonome e consapevoli.

Dare spazio ai bisogni non ascoltati ed alle emozioni represse

E’ importante lavorare affinché il cibo, il peso e le calorie non siano messi al centro della vita e dei pensieri di una persona e quando sono già diventati delle vere e proprie ossessioni bisogna intervenire al più presto per ridimensionarli e liberare la mente.
Spesso sotto i chili di troppo si nascondo bisogni non ascoltati ed emozioni represse, che vanno invece ascoltati ed elaborati. Quando la vita è privata del piacere, tendiamo più facilmente a compensare mangiando, soprattutto cibi ipercalorici. E’ quindi opportuno passare dal paradigma negativo delle rinunce a quello positivo dell’ascolto di sé e del benessere.
Dimagrire è quindi sempre più una questione di pensieri, ricordi, emozioni, vissuti: una questione di testa. Dobbiamo tenerne conto se vogliamo dei risultati che siano duraturi nel tempo.
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